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Cibi e Prodotti Tipici dell'Abruzzo: Un Viaggio Gastronomico tra le Meraviglie Appenniniche

Tra le montagne e le colline dell’Abruzzo, si cela una tradizione gastronomica ricca e genuina, frutto di un equilibrio perfetto tra la terra e il mare. Questa regione, incastonata nel cuore dell’Italia, offre un incredibile ventaglio di sapori e profumi, testimonianza viva di una cultura culinaria che ha saputo mantenere intatte le sue radici. Prodotti e cibi tipici dell'Abruzzo

Scopriamo insieme i prodotti e i piatti che rendono l’Abruzzo una destinazione imperdibile per ogni buongustaio.

Verdure tipiche abruzzesi

  • Zafferano dell’Aquila DOP. L’Abruzzo è famoso per il suo Zafferano dell’Aquila, una delle spezie più pregiate e costose al mondo. Coltivato principalmente nella zona di Navelli, in provincia dell’Aquila, questo zafferano è conosciuto per il suo colore intenso e il suo aroma unico. Il nome “zafferano” deriva dall’arabo “za’faran”, che significa “giallo”, riferendosi al colore che conferisce ai piatti.
  • Aglio Rosso di Sulmona. L’Aglio Rosso di Sulmona, coltivato nella Valle Peligna, è celebre per i suoi bulbi di un caratteristico colore rosso-violaceo. Questa varietà è molto apprezzata per il suo sapore forte ma equilibrato e per le sue proprietà benefiche. Il nome richiama la città di Sulmona, centro di produzione e commercializzazione di questa pregiata varietà.
  • Patata Turchesa. La Patata Turchesa, tipica della zona dell’Altopiano delle Cinquemiglia, è nota per la sua buccia violacea e la polpa farinosa. Il suo nome è legato al caratteristico colore della buccia che ricorda il tono del turchese, una pietra preziosa.
  • Pomodoro di Torre Guaceto. Anche se non esclusivo dell’Abruzzo, il Pomodoro di Torre Guaceto è molto utilizzato nella cucina abruzzese. Questo pomodoro, coltivato nell’area dell’omonima riserva naturale, è famoso per il suo gusto dolce e la sua polpa carnosa. Il nome deriva dalla località di coltivazione.
  • Lenticchia di Santo Stefano di Sessanio. Le Lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, coltivate nell’omonimo borgo medievale nell’Aquila, sono piccole, saporite e mantengono la loro consistenza anche dopo la cottura. Queste lenticchie prendono il nome dal borgo in cui vengono coltivate, un luogo noto per le sue bellezze architettoniche e naturali.
  • Ceci di Navelli. I Ceci di Navelli, coltivati nell’area circostante l’omonimo comune, sono rinomati per la loro pezzatura grande e il loro gusto particolarmente dolce. La zona di Navelli, grazie al suo clima e terreno specifico, è ideale per la coltivazione di questa varietà di cece.
  • Carciofo di Cupello. Il Carciofo di Cupello, coltivato nell’area intorno al comune di Cupello in provincia di Chieti, è noto per le sue qualità gustative e la sua consistenza tenera. Il nome “carciofo” deriva dal termine arabo “al-kharshof”, che è stato poi adattato nelle varie lingue europee.
  • Peperone Dolce di Altino. Il Peperone Dolce di Altino, coltivato nel Chietino, è famoso per il suo sapore dolce e per la sua polpa carnosa. È un ingrediente essenziale in molte ricette tradizionali abruzzesi. Il suo nome è legato al piccolo comune di Altino, dove viene celebrato annualmente con una sagra dedicata.

Frutta tipica abruzzese

  • Mela Annurca Abruzzese. La Mela Annurca, conosciuta come la “regina delle mele” per le sue qualità nutrizionali e organolettiche, è coltivata anche in Abruzzo, pur essendo più tipica della Campania. Questa mela si distingue per il suo colore rosso brillante e la polpa croccante. Il suo nome “Annurca” deriva dal latino “mala orcina”, ovvero mele delle Orchomenos, antica città greca, indicando così le sue antiche origini.
  • Uva di Tocco da Casauria. L’Uva di Tocco da Casauria è una varietà di uva da tavola rinomata, coltivata principalmente nella zona di Tocco da Casauria, in provincia di Pescara. Caratterizzata da acini grandi e succosi, questa uva è apprezzata per il suo equilibrio perfetto tra dolcezza e acidità. Il nome deriva direttamente dalla località di coltivazione, testimoniando il forte legame con il territorio.
  • Ciliegia di Raiano. Le Ciliegie di Raiano sono famose per la loro dolcezza e per la loro consistenza soda. Raiano, un piccolo comune in provincia dell’Aquila, è noto per la coltivazione di questa varietà di ciliegia che matura a fine primavera. Il loro nome è un omaggio diretto alla zona di produzione.
  • Fico Dottato Abruzzese. Il Fico Dottato è una varietà di fico diffusa anche in Abruzzo, nonostante il nome possa far pensare alla Calabria (Dottato da Dattato, ovvero datato, per il lungo periodo di conservazione). Questi fichi si distinguono per la loro dolcezza e per la loro polpa morbida e succosa, rendendoli ideali sia per il consumo fresco sia per la preparazione di fichi secchi.
  • Pero Madernassa. Il Pero Madernassa, pur essendo più tipico del Piemonte, trova in alcune aree dell’Abruzzo un habitat ideale. Questa varietà di pera, dal gusto dolce e dalla polpa fine, è perfetta sia da mangiare fresca sia per la preparazione di confetture e succo. Il suo nome deriva dalla località Madernassa nel Roero, Piemonte.
  • Castagna d’Abruzzo. La Castagna d’Abruzzo, con la sua buccia lucida e la sua polpa farinosa e dolce, è un altro frutto tipico di questa regione. Queste castagne sono perfette arrostite o utilizzate nella preparazione di dolci autunnali. Il nome “castagna” deriva dal latino “castanea”, che a sua volta ha origini pre-latine, testimoniando l’antichità di questo frutto nel bacino del Mediterraneo.
  • Pesca di Canistro. Le Pesche di Canistro, coltivate nell’omonima area in provincia dell’Aquila, sono note per il loro sapore dolce e la loro polpa succosa. Questa varietà di pesca prende il nome dal comune di Canistro, evidenziando ancora una volta l’importanza del territorio nella definizione delle caratteristiche di questa frutta.

Formaggi tipici abruzzesi

  • Pecorino d’Abruzzo. Il Pecorino d’Abruzzo è uno dei formaggi più noti della regione. Prodotto con latte di pecora, questo formaggio a pasta dura ha un gusto deciso e leggermente piccante, che si intensifica con la stagionatura. Il nome “pecorino” deriva da “pecora”, che in italiano significa pecora, indicando la fonte primaria del latte utilizzato.
  • Scamorza Abruzzese. La Scamorza Abruzzese è un formaggio a pasta filata, simile alla mozzarella ma con una consistenza più compatta. È conosciuta per la sua forma caratteristica, simile a quella di una pera, e può essere consumata sia fresca sia affumicata. Il nome “scamorza” potrebbe derivare dal termine “scamozzare”, che significa rimuovere una parte, riferendosi alla tecnica di produzione in cui viene staccata una parte del formaggio durante la lavorazione.
  • Caciocavallo Abruzzese. Il Caciocavallo è un formaggio tipico dell’Italia meridionale e centrale, incluso l’Abruzzo. Ha una forma ovale e viene spesso prodotto in coppia, legato con uno spago e appeso a stagionare, da cui il nome “cacio” (formaggio) “cavallo” (cavaliere). Il suo sapore è delicato quando il formaggio è giovane, diventando più speziato e intenso con la maturazione.
  • Ricotta Abruzzese. La Ricotta Abruzzese è un formaggio fresco, prodotto dal siero residuo della lavorazione di altri formaggi. È leggera e cremosa, con un gusto dolce e delicato. Il termine “ricotta” significa “ricotta” in italiano, ovvero “cotta di nuovo”, riferendosi al processo di produzione in cui il siero viene riscaldato una seconda volta.
  • Canestrato di Castel del Monte. Il Canestrato di Castel del Monte è un formaggio pecorino particolare, che prende il nome dall’antico borgo di Castel del Monte in Abruzzo. È noto per la sua crosta dura e il gusto aromatico, che varia a seconda della lunghezza della stagionatura. Viene spesso prodotto in canestri, da cui il nome “canestrato”.
  • Marcetto. Il Marcetto è un formaggio molto particolare e non adatto a tutti i palati. È conosciuto per il suo sapore forte e pungente, dovuto al processo di fermentazione. Il nome “marcetto” potrebbe derivare da “marcio”, indicando il suo aspetto e gusto peculiari.

Salumi tipici abruzzesi

  • Ventricina Teramana. La Ventricina Teramana, tipica della provincia di Teramo, è un salume speziato e aromatico. Preparata con carne suina finemente tritata, peperoncino rosso, semi di finocchio e altre spezie, questa salsiccia ha un sapore deciso e un po’ piccante. Il nome “ventricina” deriva dal latino “venter” che significa pancia, indicando probabilmente l’uso della pancia del maiale nella sua produzione originaria.

  • Salsiccia Abruzzese. La Salsiccia Abruzzese è un prodotto emblematico della regione. Caratterizzata dall’uso di carni suine selezionate e speziata principalmente con peperoncino e semi di finocchio, è apprezzata per il suo sapore equilibrato e leggermente piccante. È un salume versatile, perfetto sia fresco sia stagionato.

  • Lonza Abruzzese. La Lonza Abruzzese è un salume raffinato, ottenuto dalla lombata di suino, che viene salata, speziata e lasciata stagionare. Ha un gusto delicato e una texture morbida. La parola “lonza” è un termine italiano che indica la parte di carne dalla quale viene prodotto.

  • Guanciale d’Abruzzo. Il Guanciale d’Abruzzo, preparato con le guance del maiale, è un prodotto ricco di sapore. Viene salato e aromatizzato con spezie e peperoncino, poi lasciato stagionare. È perfetto come ingrediente per sughi e condimenti, donando un gusto profondo e autentico ai piatti. Il nome “guanciale” deriva dalla parola “guancia”.

  • Mortadella di Campotosto. La Mortadella di Campotosto è un insaccato tipico della zona del lago di Campotosto. Si distingue per la sua grana grossa e il suo sapore delicato, arricchito con pezzi di lardo e aromatizzato con spezie. Il nome “mortadella” potrebbe derivare dal latino “mortarium”, che indica il mortaio usato per tritare la carne.

  • Pancetta Abruzzese. La Pancetta Abruzzese è un salume tradizionale, realizzato con la pancia del maiale. Caratterizzata da un sapore ricco e una consistenza morbida, è consumata sia fresca sia stagionata. “Pancetta” in italiano significa letteralmente pancia, indicando la parte del maiale da cui viene prodotta.

  • Salame Aquilano. Il Salame Aquilano, originario della provincia dell’Aquila, è famoso per il suo gusto equilibrato e la sua texture compatta. Prodotto con una miscela di carni suine e speziato con pepe nero e aglio, è un salume che racchiude in sé i sapori della montagna abruzzese.

Vini tipici abruzzesi

  • Montepulciano d’Abruzzo DOC. Il Montepulciano d’Abruzzo è forse il vino più rappresentativo della regione. Questo rosso robusto, realizzato principalmente con uve Montepulciano, è noto per il suo sapore ricco e i tannini morbidi. Il nome deriva dal vitigno Montepulciano, che trova in Abruzzo le condizioni ideali per esprimere al meglio le sue qualità.
  • Trebbiano d’Abruzzo DOC. Il Trebbiano d’Abruzzo è un vino bianco fresco e leggero, prodotto con uve Trebbiano. Questo vino è apprezzato per la sua acidità equilibrata e i suoi aromi delicati di frutta e fiori. Il nome “Trebbiano” si riferisce al vitigno da cui è prodotto, ampiamente coltivato in Abruzzo.
  • Cerasuolo d’Abruzzo DOC. Il Cerasuolo d’Abruzzo è un rosato unico, ottenuto da uve Montepulciano. Questo vino si distingue per il suo colore rosso ciliegia vivace (da cui il nome “Cerasuolo”, che in italiano significa “ciliegia”) e per i suoi sapori fruttati e freschi. È perfetto come aperitivo o in abbinamento con piatti leggeri.
  • Pecorino DOC. Il Pecorino è un vino bianco aromatico e strutturato, prodotto con uve Pecorino. Questo vitigno, che deve il suo nome alla preferenza delle pecore (“pecore” in italiano) per queste uve, è stato rivalutato negli ultimi anni, dando vita a vini di grande carattere e personalità.
  • Passerina IGT. La Passerina è un altro vino bianco dell’Abruzzo, realizzato con uve Passerina. Il suo nome è probabilmente legato alla piccola dimensione degli acini, che ricordano i chicchi d’uva “piccoli come un passero”. È un vino fresco e leggero, con note floreali e fruttate.
  • Montonico Bianco. Il Montonico Bianco è un vino autoctono abruzzese, prodotto con uve Montonico. Questo vitigno, dal nome che potrebbe derivare da “monte”, vista la sua diffusione nelle aree collinari, produce un vino dal sapore delicato, con note di frutta matura e fiori.
  • Cococciola. Il Cococciola è un vino bianco raro e interessante, prodotto principalmente in piccole quantità. Si crede che il suo nome derivi da un termine dialettale locale che indica la forma particolare del grappolo. Questo vino si caratterizza per la sua freschezza e vivacità.
Piatti e cibi tipici dell’Abruzzo
  • Arrosticini. Difficile pensare all’Abruzzo senza evocare l’immagine degli arrosticini, sottili spiedini di carne di pecora tagliata a cubetti e cotti su un braciere stretto e lungo, detto “fornacella”. Semplici e gustosi, questi spiedini sono una vera istituzione, nati dalla tradizione pastorale abruzzese e oggi apprezzati in ogni angolo della regione.
  • Maccheroni alla Chitarra. La pasta fatta in casa è una componente fondamentale della cucina abruzzese, e i maccheroni alla chitarra ne sono l’espressione perfetta. Preparati con uno strumento a corde simile a una chitarra, questi spaghettoni quadrati vengono tradizionalmente conditi con sugo di pomodoro e pallottoline di carne, un connubio che racconta di domeniche in famiglia e di festività.
  • Brodetto di Pesce. Dal litorale adriatico arriva il brodetto di pesce, zuppa ricca e colorata che varia in ingredienti e preparazione da città a città. Caratterizzata da una varietà di pesce fresco, crostacei e molluschi, questa zuppa è un tributo alla generosità del mare abruzzese e alla capacità dei suoi pescatori di trasformare il pescato in un piatto memorabile.
  • Scrippelle ‘mbusse. Le scrippelle ‘mbusse, crespelle inzuppate, sono un antipasto tipico teramano, spesso servito durante le festività. Preparate con una pastella sottile e arrotolate su se stesse, vengono inumidite nel brodo di carne e spesso arricchite con formaggio grattugiato, un piatto semplice ma ricco di gusto.
  • Pallotte cacio e uova. Queste polpette senza carne, fatte di formaggio e uova, rappresentano la cucina povera abruzzese che sa sempre come stupire. Immerse in un sugo di pomodoro, le pallotte cacio e uova sono la dimostrazione che con pochi ingredienti si può dare vita a piatti di grande soddisfazione.
  • Agnello alla Cacciatora. L’agnello è protagonista di numerose ricette abruzzesi, e la versione “alla cacciatora” è tra le più celebri. Caratterizzato dall’uso di erbe aromatiche, vino e aceto, questo piatto riflette l’influenza della pastorizia sulla tavola regionale, con sapori decisi e profondamente radicati nella cultura locale.
  • Parrozzo. Nel repertorio dolciario, il parrozzo domina con la sua forma di cupola e la sua copertura di cioccolato fondente. Nato come pane di mais arricchito con mandorle, fu trasformato in dolce da Luigi D’Amico, un pasticciere pescarese, e reso celebre da Gabriele D’Annunzio.
  • Confetti di Sulmona. Infine, non si può concludere un pasto abruzzese senza una menzione ai confetti di Sulmona, conosciuti in tutto il mondo. Questi dolcetti, tipicamente serviti durante le celebrazioni, sono realizzati con mandorle avvolte in un sottile strato di zucchero colorato e rappresentano l’arte confettiera della regione.

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